Stella Zuccolotto. Storia di un lapide

 

 

Stella Zuccolotto (Lentiai 1911, Milano 1946)

 

Una lapide sul piazzale della Camera del Lavoro ricorda la morte di Stella Zuccotto, inizialmente fatta risalire al 1945 e poi corretta con la data esatta. Fanno da corredo i versi di Sirena Operaia, a lei dedicati da Alberto Bellocchio.

Per un errore, forse dovuto alla matrice fascista dell’attentato,  la sua morte era stata datata al 1945.

In occasione del 70º anniversario della Resistenza e della riapertura della Camera del Lavoro di Milano si è deciso di omaggiare il sacrificio di Stella Zuccolotto dedicandole una targa che ricostruisce l’esatta vicenda.

 

La vera storia di Stella Zuccolotto

A Milano sono attive dall’autunno 1945 le Sam (Squadre d’Azione Mussolini) specializzate in azioni contro sedi di partiti e organizzazioni di sinistra.

A un anno dalla Liberazione, nell’imminenza del referendum istituzionale, il clima era tutt’altro che pacifico: si contano una rivolta dei fascisti rinchiusi a San Vittore; un ordigno fatto esplodere di fronte alla sede del Pci, alcuni attentati rivendicati dali Fasci di Azione Rivoluzionari.

La sera del 23 aprile 1946 anche la Camera del Lavoro fu bersaglio di un attentato politico di matrice fascista.

In quell’occasione perse la vita Stella Zuccolotto, una militante della lega dei portinai che prendeva parte a una riunione nei locali del primo piano. Le cronache raccontano di alcuni colpi di pistola provenienti da una casa diroccata, in tal frangente alcuni proiettili colpirono al petto la Zuccolotto. I colpevoli dell'azione non furono mai identificati dalla polizia ma dalle costruzioni successive si percepisce la matrice fascista. La città era stata oggetto in quegli stessi giorni di altri attentati. Per timore di vendette personali e strumentalizzazioni, la segreteria camerale diffuse un proclama in cui invitava i lavoratori alla calma, alla compattezza e a non accettare provocazioni.

A conferma del clima di timore e insicurezza veniva chiesta al prefetto Troilo l’autorizzazione a dotarsi di squadre di operai armati a difesa del palazzo di Porta Vittoria.

Stella Zuccolotto morì il 28 aprile 1946 dopo alcuni giorni di agonia, lasciando orfana la figlia Silvana di soli 9 anni. Ai suoi funerali partecipò una folta folla lungo tutto il percorso che andava da corso di Porta Vittoria al cimitero monumentale. Nelle fabbriche risuonò la sirena e furono osservati due minuti di silenzio. Al corteo parteciparono i corpi armati municipali, i rappresentanti dei partiti, tutta la Camera del Lavoro e il corpo musicale tranvieri.

 

 

Riferimenti bibliografici e fonti:

C. Bermani, Storia e mito della Volante rossa, 1996.

“Battaglie del Lavoro”, 25 aprile 1945 e 1 maggio 1946.

“Avanti!”, 25 aprile 1946.

“l’Unità”, 26 aprile e 4 maggio 1946.

 

 

pubblicata il 13 Aprile 2015

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