Laboratorio creativo per una memoria condivisa.
- 28 maggio 2025
ore 9,15-15,00
CGIL SAN SIRO, Piazza Segesta 4.
Tre visioni del futuro a partire dall’esperienza dell’Alfa Romeo di Arese.
Il laboratorio propone un percorso di riflessione collettiva, ispirato all’approccio pedagogico di Gianni Rodari, per esplorare scenari futuri a partire dalla memoria storica delle lotte operaie dell’Alfa Romeo. Attraverso documenti, immagini, video e testimonianze, si analizzano tre traiettorie di trasformazione sociale e produttiva.
Inclusione e trasformazione urbana
Negli anni del boom industriale, l’Alfa Romeo attira migliaia di lavoratori provenienti da diverse regioni italiane. L’integrazione sociale, tuttavia, risulta complessa. Il sindacato assume un ruolo centrale nel promuovere politiche abitative, scolastiche e di mobilità, contribuendo alla costruzione di una città più accogliente e funzionale. Nasce l’idea di destinare una quota della contrattazione aziendale al miglioramento dei servizi territoriali.
Salute, sicurezza e sostenibilità
La tutela della salute nei luoghi di lavoro diventa una priorità. I lavoratori, in collaborazione con enti sanitari e istituzioni locali, promuovono interventi per ridurre l’esposizione a sostanze nocive e migliorare i processi produttivi. Si avvia inoltre una riflessione sulla mobilità sostenibile e sulla produzione di veicoli a basso impatto ambientale, anticipando temi oggi centrali nel dibattito pubblico.
Innovazione organizzativa e apprendimento continuo
Si afferma una nuova concezione del lavoro, orientata al superamento della catena di montaggio tradizionale. Le “isole di produzione” favoriscono la rotazione delle mansioni, la valorizzazione delle competenze e una maggiore qualità del prodotto. Le 150 ore di formazione retribuita diventano uno strumento fondamentale per l’accesso all’istruzione e la crescita professionale.
Un altro modo è possibile
Le visioni e le pratiche sviluppate all’Alfa Romeo di Arese si sono confrontate, talvolta in modo conflittuale, con la nuova gestione subentrata con l’ingresso della Fiat. Il confronto con il sindacato ha messo in discussione spazi di autonomia e partecipazione, ma molte delle conquiste ottenute hanno resistito nel tempo.
Nonostante i profondi cambiamenti e la successiva chiusura dello stabilimento, fino all’ultimo sono rimaste vive esperienze significative di innovazione sociale e produttiva. Quelle idee, sperimentate e realizzate, continuano a rappresentare un riferimento concreto.
Oggi, raccontare quella storia significa riflettere su come ripensare il lavoro, la produzione e la partecipazione nelle nuove fabbriche e nei contesti urbani contemporanei, sia materiali che immateriali.
Questa iniziativa è stata realizzata nell’ambito di Archivissima 2025 insieme a CGIL Milano e FIOM-CGIL Milano.