Call for papers. II conferenza internazionale Scioperi e conflitti sociali

Call for papers. II Conferenza internazionale Scioperi e conflitti sociali
Digione Maison de Sciences de l’Homme -15, 16, 17, 18 maggio 2013

Organizzatori:
Maison de Sciences de L’Homme e International Association Strikes and Social Conflicts

Promotori
Serge Wolikow, Jean–Marc Bourgeon,
Nélia Roulot, Raquel Varela, Sjaak van der Velden

Comitato scientifico
Álvaro Bianchi, Andreia Galvão, Anita Chan, Asef Bayat,  Beverly Silver, Geert van Goethem, John Kelly, Luca Baldissara, Marcel van der Linden, Nicolás Iñigo Carrera, Serge Wolikow, Raquel Varela, Sabyasachi Battacharya, Sjaak van der Velden, Stefan Berger Xavier Domènech, Xavier Vigna.

Il secondo convegno internazionale dedicato a « scioperi e conflitti sociali » organizzato dalla Maison des sciences de l’homme de Dijon, con la partnership dell’associazione internazionale “Strikes and Social Conflicts”, ha l’obiettivo di aprire nuove strade per pensare alla conflittualità in una prospettiva pluridisciplinare e mondiale.

L’odierna moltiplicazione di conflitti disseminati nel mondo, così come la profonda ridefinizione delle pratiche ai tempi della globalizzazione invita a spostare lo sguardo, ad aprire gli orizzonti all’ambito internazionale e all’analisi puntuale della diversità delle pratiche e degli immaginari messi in campo dagli attori sociali.

Una prima pista di ricerca interroga le fasi temporali degli scioperi e dei conflitti sociali. La riflessione sullo sviluppo delle forme di mobilitazione collettiva e dei repertori dell’azione ha dato origine a una cospicua letteratura. Pare comunque necessaria un’ulteriore indagine sulle cronologie e le loro articolazioni, come per esempio i momenti di accelerazione e di intensificazione dei conflitti, che si tratti del panorama europeo (1848, il dopo Prima Guerra Mondiale), o di quello mondiale (gli scioperi della guerra fredda, il Sessantotto, i movimenti degli indignati). Allo stesso tempo, la nascita dello « sciopero moderno » e, più in generale, l’origine dei repertori d’azione contemporanei riguardano esclusivamente il mondo operaio ? Che ruolo dedicare agli ambienti rurali ? In questa prospettiva, la questione dei conflitti sociali deve essere ridefnita su un lungo periodo che sia in grado di porre a monte delle domande sui mutamenti delle società industriali, sulla riconfigurazione dell’« economia morale » e, poi, sull’evoluzione dei conflitti nei mondi popolari e la loro estensione ad altri universi sociali.

La seconda prospettiva ha l’obiettivo di indagare la diversità delle pratiche del conflitto. Se le organzizazioni politiche e sindacali hanno a lungo concentrato l’attenzione su di sè, bisogna dedicarsi anche alla diversità degli attori sociali coinvolti e all’origine delle pratiche quotidiane e plurali che caratterizzano i conflitti. Potremmo dunque esaminare in che modo gli attori si coordinano per conferire efficacia all’azione, come si sopravvive durante il conflitto, come si comunica tra l’interno e l’esterno. Come vengono puniti «i gialli » e coloro che rompono con il gruppo di protesta ? In che modo lo sciopero e il conflitto ridefiniscono i rapporti sociali all’interno della comunità, della città, della fabbrica ? La questione dei rapporti tra gli attori assume un ruolo essenziale : si tratta di relazioni di genere, di generazioni, di rapporti tra gruppi stranieri e nazionali, tra dominati e dominanti, etc...

La terza dimensione invita a interrogare gli scioperi e i conflitti sociali a partire da una riflessione su scale d’analisi pertinenti, basate su approcci globali, comparativi e incrociati. Si potranno dunque analizzare le circolazioni e gli scambi transnazionali riguardanti un singolo conflitto, la diffusione delle parole d’ordine, dei sostegni, degli attori sociali, come vettori che rendono possibile l’internazionalizzazione di una lotta (i vari ambiti internazionali e i media per esempio). Ma vi possono rientrare anche studi di tipo comparativo riguardo una pratica o un singolo gruppo al di là delle frontiere abituali. Saranno benvenute anche le proposte di taglio storiografico o metodologico.

Infine, l’ultima prospettiva intende indagare il dopo conflitto. Si tratta di re-interrogare le logiche più visibili degli esiti dei conflitti (sconftta e/o vittoria, ruolo dello Stato, violenza repressiva o accordi), ma anche le forme meno visibili, come i processi narrativi, la costruzione dell’oblio attraverso la soppressione delle tracce, e anche le sfide relative alla memoria che ingaggiano tutti gli scioperi e tutte le mobilitazioni collettive (come reificare il gesto conflittuale o arricchire il passato ?). Il dopo conflitto invita anche a studiare i suoi effetti nei termini della ridefinizione delle logiche dell’azione, della ricomposizione delle norme e del discorso pubblico. Il conflitto, anche nel suo esito più drammatico, dà inizio all’aurora o al crepuscolo ?

Calendario :

·         Invio delle proposte : 15 Luglio 2012-10 Dicembre 2012

·         Comunicazione di accettazione: 15 Gennaio 2013

·         Programma preliminare: 1 Febbraio 2013

·         Invio dei papers: fino al 30 Marzo 2013

·         Programma definitivo: 15 Aprile 2013

 

Importante - Invio dei Papers
La scadenza per la consegna dei papers/articoli è il 30 Marzo 2013. Dopo questa data, nessun paper sarà accettato. Il paper non deve superare le 5000 parole (spazi inclusi), carattere time new roman, 12, interlinea 1,5.

Lingue della Conferenza
Le lingue della Conferenza sono inglese, francese, spagnolo, portoghese, italiano. Conference languages are English, French, Spanish, Portuguese and Italian.

 

Registrazione e contatti
Webpage: http://iassc-mshdijon.in2p3.fr/spip.php?article61&lang=es

Contacto : jean-marc.bourgeon@u-bourgogne.fr

 

Saranno organizzati una cena e una gita

La tassa di iscrizione è la seguente:

Student di dottorato/post-doc: 30 Euro

Professori e strutturati: 50 Euro

 

 

 

 

pubblicata il 17 Luglio 2012

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