Piazzale Bruno Trentin

La Camera del Lavoro metropolitana di Milano ha titolato il suo piazzale a Bruno Trentin, per rendere omaggio alla memoria di uno dei più illustri rappresentanti del riformismo sindacale.

Bruno Trentin (Pavie/Francia1929 - Roma 2007)

Nasce in Francia dove la famiglia si era ritirata in esilio per via dell’opposizione al fascismo da parte del padre Silvio Trentin.

Nel 1941, a 15 anni, costituì con altri compagni del suo liceo il Gruppo insurrezionale francese (Gif) di tendenze anarchiche, compiendo azioni insurrezionali contro il nazifascismo per le quali venne arrestato nel dicembre successivo.

Dopo la morte del padre, avvenuta il 12 marzo 1944, il diciassettenne Bruno partecipò alla Resistenza nel Trevigiano e poi, dall’ottobre fino alla Liberazione diresse i Gap di “Giustizia e Libertà” nella città di Milano, dove diventò comandante della brigata partigiana “Rosselli”.

Alla dine della guerra partecipò, in qualità di delegato nazionale dell’organizzazione giovanile del Partito d’Azione, a vari congressi e convegni in diversi paesi europei e negli Stati Uniti. Qui frequenta anche l’università di Harvard. Nel 1949 si laurea in giurisprudenza a Padova con una tesi dal titolo Giudizio di equità nei rapporti commerciali, con particolare riferimento alla dottrina della Corte Suprema degli Stati Uniti.

Nel 1949 iniziò a collaborare coll’Ufficio studi della Cgil allora diretto da Vittorio Foa, dove entrò in contatto con Giuseppe Di Vittorio, allora segretario generale della Cgil. Si iscrisse al Partito Comunista Italiano verosimilmente nel 1950.

Nella sua lunga carriera ha ricoperto importanti incarichi sindacali e politici, realizzando nella militanza e nell’impegno la sua ragione di vita.

Nel 1958 entrò nella segreteria generale della CGIL.

Dal 1960 per tredici anni fu consigliere comunale a Roma, una carica lasciata solo per concentrarsi maggiormente sul sindacato.

Eletto deputato nella IV legislatura (1963-1968) si dimise anticipatamente per rispettare l’incompatibilità tra gli incarichi politici e sindacali.

Negli anni Sessanta e Settanta fu tra i principali protagonisti del “sindacato dei consigli”.

Dal 1962 al 1977 fu segretario Generale della FIOM e della FILM (Federazione Italiana Lavoratori Marittimi).

Dal 1988 al 1994, ha ricoperto la carica di segretario generale della CGIL.

Il 31 luglio 1992 stipulò, insieme a CISL e UIL, uno storico accordo sulla politica dei redditi che pose fine al sistema della scala mobile, un meccanismo di adeguamento automatico dei salari al costo della vita che aveva provocato una forte inflazione. Subito dopo la firma presentò le dimissioni, non accettate, dalla segreteria della CGIL, rimase alla guida fino al 1994 quando fu sostituito da Sergio Cofferati.

Membro del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro), ha diretto dal 1994 l’Ufficio Programma della CGIL.

Dal 1999 al 2004, Trentin ha fatto parte del gruppo PSE del Parlamento europeo, tra le fila dei Democratici di Sinistra..

Muore a Roma il 23 agosto 2007, in seguito al grave trauma cranico subito un anno prima per una caduta in bicicletta

Così lo ha ricordato l’allora presiedente della Repubblica, Giorgio Napolitano:

«Scompare con Trentin un grande protagonista delle battaglie del mondo del lavoro, del processo di autonomia e di unità del sindacato, della storia democratica del Paese dagli anni della Resistenza alle lunghe stagioni della costruzione e dello sviluppo dell’Italia repubblicana cui fino alla fine ha dedicato le straordinarie risorse della sua intelligenza, del suo impegno civile e sociale e della sua moderna visione degli interessi generali della Nazione»

 

Uomo colto e intelligente, ci ha lasciato diverse opere di analisi economica e sindacale. Tra queste:

 

Da sfruttati a produttori, De Donato, Bari, 1977

Il sindacato dei consigli. Intervista di Bruno Ugolini, Editori Riuniti, Roma, 1980

Lavoro e libertà nell’Italia che cambia, Donzelli, Roma, 1994

Il coraggio dell’utopia. La Sinistra e il sindacato dopo il taylorismo. Un’intervista di Bruno Ugolini, Rizzoli, Milano, 1994

(con Luis Anderson) Nord sud. Lavoro, diritti e sindacato nel mondo, Ediesse, Roma, 1996

(con Carlo Callieri) Il lavoro possibile, Rosenberg & Sellier, Torino, 1997

La città del lavoro. Sinistra e crisi del fordismo, Feltrinelli, Milano, 1997

(con Adriano Guerra) Di Vittorio e l’ombra di Stalin, Ediesse, Roma, 199

Autunno caldo. Il secondo biennio rosso (1968-1969). Intervista di Guido Liguori, Editori Riuniti,Roma, 199

(con Carla Ravaioli) Processo alla crescita. Ambiente, occupazione, giustizia sociale nel mondo neoliberista, Editori Riuniti, Roma, 2000

La libertà viene prima, Editori Riuniti, Roma, 2005

Lavoro e libertà. Scritti scelti e un dialogo inedito con Vittorio Foa e Andrea Ranieri, Ediesse, Roma, 2008

Diario di guerra (Settembre-novembre 1943), Donzelli, Roma, 2008

 

Alcuni siti internet in cui è possibile reperire informazioni e documentazione su Bruno Trentin

http://www.brunotrentin.it/

http://www.treccani.it/enciclopedia/bruno-trentin/

http://www.trentin.cgil.it/

http://www.centrotrentin.it/

 

pubblicata il 11 Aprile 2015

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